– Avvento -
Dagli scritti di Padre Pio:
Quali e quanti non sono, o cristiani, gl’insegnamenti che partono dalla grotta di Betlemme! Oh come deve sentirsi acceso il cuore di amore per colui che tutto tenerezza si è fatto per noi! Oh come dovremo ardere del desiderio di condurre il mondo tutto a quest’umile grotta, asilo del re dei re, più grande di ogni reggia umana, perché trono e dimora di Dio! Chiediamo a questo divin Bambino di rivestirci di umiltà, perché solo con questa virtù possiamo gustare questo mistero ripieno di divine tenerezze.
Dagli scritti di Padre Pio:
O divinissimo Spirito, dà moto al mio cuore per adorare ed amare;
dà lume al mio intelletto per contemplare la sublimità del gran mistero di carità d’un Dio fattosi bambino;
dà fuoco alla mia volontà, perché possa riscaldare con essa colui che è tremante per me sulla paglia.
Dagli scritti di Padre Pio:
Madre mia Maria, conducimi teco nella grotta di Betlemme e fammi inabissare nella contemplazione di ciò che di grande e sublime è per svolgersi nel silenzio di questa più grande e bella notte che il mondo abbia mai visto.
Dagli scritti di Padre Pio:
Egli è per giungere; l’ora è per scoccare; la terra accoglierà il suo Salvatore, ma il mondo non lo riconoscerà…
Oh! In quanta confusione si trova l’anima mia nel considerare che chi sa quante volte ho chiuso la porta del mio cuore alle divine ispirazioni… quante volte ho rifiutato colui che bussava al mio cuore, per regnarvi qual sovrano d’amore, dando adito alle più vili passioni! Quale confusione, anima mia! O Gesù, sempre ricco di misericordia, perdonami!
Dagli scritti di Padre Pio:
Vieni a rinascere nell’anima mia e restaci per sempre; sforzane la porta, se sarò duro, e regnavi per sempre. Tu conosci la volontà che vuole assolutamente possederti, amarti e prestare sottomissione alle tue divine leggi. L’amore più ardente porta tu nel mio freddo cuore.
(dall’Ep. IV-865,867,868)
Tratto dall’ Epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Riabottoni.
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