Nel pomeriggio eravamo seduti per una brave sosta sulla veranda. Il Padre continuava anche allora la sua preghiera. Vedendolo molto affaticato, facevo attenzione a risparmiargli il peso della conversazione. Quel giorno brillava un bel sole, che illuminava i campi fino al mare. Pensando alla preziosa compagnia di Padre Pio, provavo un profondo rammarico, quasi un’angoscia, perchè mi sembrava che pochi sacerdoti approfittassero di lui per avvantaggiare spiritualmente la propria anima e, di conseguenza, quella dei fedeli. Improvvisamente Padre Pio si voltò verso di me e in tono rassicurante mi disse: ” Oh, stai tranquillo, perchè sacerdoti ne ho tanti!”. Oggi so; l’ho constatato. Son tanti i sacerdoti legati a lui e tanti che arrivano al sacerdozio.
Piaghe e Amore
Un canto dallo spirito si eleva;
il vento del mattino ha cancellato
la traccia del sentiero desolato,
la sete, il caldo, l’urlo delle belve
e l’insidioso sonno del deserto.
Di nuovo il piede poggia sulla roccia.
Lo sguardo corre verso l’orizzonte
e il cielo, fatto dolce nell’azzurro,
mi parla col linguaggio dell’amico.
Il cuore è come uccello nel suo nido.
Ha preparato il Cielo questo approdo,
perchè legassi tutta la mia vita
all’uomo delle piaghe e dell’amore.
Pensando al tempo perso nel cammino,
oh, quanto tutta l’anima mi piange!
Tu, Padre, sei l’eroico cireneo.
Tu vivi per miracolo di Dio.
A croce aggiungi croce e sali ancora.
Poi torni dalla vetta alle pendici
e porgi mano e spalla a chi s’accascia.
In fondo al cuor m’attristo nel vedere,
che i sacerdoti intorno a te son pochi.
Non sanno qual tesoro Dio ci ha dato?
T’accosti e nell’orecchio mi sussurri:
“Ma stai tranquillo: ho tanti sacerdoti!”
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