Gesù nella volontà di salvarci aveva esclamato: “C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finchè non sia compiuto!” (Lc12,50). Ecco, nel Getsemani, l’ora è venuta. E’ la visione interiore del Golgota. E’ lo sconforto per il sonno dei suoi e l’abbandono del Padre. Gesù entra nell’angoscia e suda sangue. E’ il supremo momento del fiat!

Riposo sul mio sì

O Padre, sono qui.

Affondo nelle zolle

le mie ginocchia stanche.

Curvate son le spalle.

Prostrata è la mia fronte.


Ai miei più cari amici

già per tre volte e invano

ho chiesto di vegliare;

ho chiesto di pregare.

L’opprime il grave sonno.


Ma la tua stessa voce

ormai non odo più.

Io sono abbandonato

dal cielo e dalla terra.

Riposo sul mio sì.


Il peso dell’angoscia

mi soffoca il respiro.

E’ sangue il mio sudore.

Va dalla testa ai piedi.

Ne beve ormai la terra.


Dei passi tra gli ulivi.

Cammina gente al buio.

E’ Giuda con la banda.

E’ ora. In piedi: andiamo!

Oh! finalmente, Padre!

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