- La Preghiera -
Dagli scritti di Padre Pio:
Non tutti siamo chiamati da Dio a salvare anime ed a propagare la sua gloria mediante l’alto apostolato della predicazione; e sappiate pure che questo non è l’unico mezzo per raggiungere questi due grandi ideali. L’anima può propagare la gloria di Dio e lavorare per la salvezza delle anime mediante una vita veramente cristiana, pregando incessantemente il Signore che “ venga il suo regno “, che il suo santissimo nome “ sia santificato”, che “ non c’induca in tentazione”, che “ ci liberi dal male”… Pregate per i perfidi, pregate per i tiepidi, pregate per i fervorosi ancora, ma specialmente pel sommo Pontefice, per tutti i bisogni spirituali e temporali della santa chiesa, nostra tenerissima madre. (Ep.II,70)
Riflessione:
Ci vengono riproposte alcune parole della preghiera del Signore:”Venga il tuo regno”; per mezzo nostro oggi il regno dio Dio può essere annunciato ed edificato. Così noi siamo chiamati a santificare il nome di Dio, a mettere Dio al primo posto, a non lasciarlo così dinanzi ai nostri occhi come nel tempo dell’adorazione, ma, dopo averlo adorato, portarlo con noi nel cuore, nella nostra quotidianità, perché il suo nome sia santificato dalla nostra vita santa e non nominato invano. La grazia di Dio ricevuta ci rende forti nelle tentazioni, ci libera dal male e così siamo invitati a pregare per tutti coloro che non hanno fede, per coloro che rinnegano la fede, per i tiepidi, gli indifferenti, ma preghiamo anche per il sommo pontefice e per i bisogni della chiesa, proprio come la formula per l’indulgenza ci chiede di fare.
Dagli scritti di Padre Pio:
Se puoi parlare al Signore, parlagli, lodalo, pregalo, ascoltalo; se non puoi parlare per essere rozza, non ti dispiacere… la (…) ragione per la quale uno si pone alla presenza di Dio nell’orazione è per parlargli e sentire la sua voce per mezzo delle sue ispirazioni ed illuminazioni interne, ed ordinariamente questo si fa con grandissimo gusto, perché è una grazia segnalata per noi il parlare ad un Signore così grande, il quale, quando risponde, spande sopra di noi mille balsami ed unguenti preziosi che recano una grande soavità all’anima, ascoltando i suoi comandi.(Ep.III,982)… Vigilanza e preghiera ed umiltà sono l’armi per vincere le tentazioni tutte, che non devono andare mai scompagnate da una fiducia illimitata in Dio, non mai arrestandoci a metà strada. (Ep.II,431)
Riflessione:
La preghiera deve aprirsi alle nostre parrocchie, alla nostra forania, alla nostra diocesi, alla chiesa intera, al mondo intero.la preghiera non è mai privata, personale; quando adoriamo Gesù noi siamo la chiesa che adora Gesù. Se siamo la chiesa che adora Gesù, portiamo nel cuore il mondo intero.
Dagli scritti di Padre Pio:
Centupli il numero delle anime elette, mandi santi e dotti ministri e santifichi quelli che vi sono e faccia per mezzo loro ritornare il fervore in tutte le anime cristiane. Accresca il numero dei missionari cattolici, poiché ancora una volta abbiamo a lamentare col divin Maestro“ le messi sono molte, gli operai sono pochi”.(Ep.III,62)… Preghiamo Dio, supplichiamolo che ci faccia conoscere la sua volontà, disponiamo la nostra a non volere cosa alcuna, se non per mezzo della sua e per la sua; vivi quieta, senza ansietà né agitazione di cuore…(Ep.III,316)
Riflessione:
Ogni cristiano che prega è la chiesa che prega e questa è la modalità: pregare per la conversione di tutti, pregare perché ogni anima chiamata ad un servizio particolare, comprenda la vocazione e risponda con generosità, con fedeltà. Quando si prega bene l’anima non è inquieta, non c’è ansietà, non c’è agitazione di cuore. Significa forse che non preghiamo poi così bene se siamo spesso agitati, se siamo in ansia? I santi sono grandi maestri di vita spirituale; nel tumulto di questo mondo hanno mantenuto la serenità di cuore, perché la consapevolezza dell’amore di Dio donava loro la pace, quella stessa pace che Dio dona ad ognuno di noi, per vivere nella pace, nell’autentica pace, che è l’esperienza del sentirsi amati da Dio, l’esperienza del Dio con noi.
Tratto dall’ Epistolario II, III, II edizione anno 1975,1977, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
Le riflessioni sono del nostro Parroco don Emilio Lonzi.
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