L’estate ha infuocato il Tavoliere delle Puglie e il Gargano, ma Padre Pio sente ancora gelido il suo cuore nonostante la ” ferita ” dell’amore. Chiede che il suo cuore diventi un vulcano per riversare fuoco d’amore su tutto il mondo. Non importa che lui penda dalla croce, purché il mondo conosca l’amore di Dio. In alto, il volto del Padre celeste dà il suo assenso a questa preghiera. Ora, crocifisso con Gesù, c’è anche Padre Pio.
Il 20 Settembre
L’estate volge al termine, Signore.
Su questa terra il sole ha riversato
copiosamente il grande suo calore.
Il Tavoliere geme per l’arsura
ed il Gargano stesso sa di fuoco.
Il gelo è solo dentro questo cuore.
Fu trapassato già col sacro dardo,
ma non morì d’amore nell’incendio;
rimase ancora chiuso nel mio petto
e invano va gridando: dammi fuoco!
Se fuoco Tu gli dai, Signore mio,
ribolle come fondo di vulcano,
si lancia al cielo e lungo le pendici
per riscaldare il mondo congelato,
per dissetare i cuori con l’amore.
Che strazio, mio Gesù! Sei crocifisso.
Respiri con affanno: è l’agonia!
” Perdona loro …!” Tutto per amore!
O mio Gesù, ti prego, a me la morte,
a me che sono il grande peccatore!
Nel rutilante cielo un volto appare
e compiaciuto al Figlio accenna il ” sì “.
Le mani, i piedi e il petto dell’orante
son messi a ferro e fuoco sulla croce.
Or crocifissi e vivi sono in due.
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