– Credere che solo Dio basta -
Dagli scritti di Padre Pio:
A raffrenare un po’ l’irrequietezza dello spirito vostro, vengo a suggerirvi un debole mio consiglio…innanzi tutto procurate di mettervi alla presenza di Dio, ed al tal fine sappiate che Iddio è realmente con tutta la corte celeste là nel centro dell’anima vostra. Di poi darete principio alle vostre preghiere e meditazioni…soprattutto poi portate il vostro pensiero sulle annichilazioni che il Figliuolo di Dio ha sofferto per nostro amore. (Ep.III,59-58)
Dagli scritti di Padre Pio:
Una cosa desidero da voi al riguardo sopra di ogni altra: la vostra ordinaria meditazione si aggiri possibilmente intorno alla vita, passione e morte, nonché intorno alla resurrezione coll’ascensione del nostro Signore Gesù Cristo. Potrete quindi meditarne la sua nascita, la sua fuga e dimora in Egitto, il suo ritorno e la sua vita nascosta nella bottega di Nazaret sino a trenta anni; la sua umiltà nel farsi battezzare dal suo precursore Giovanni…potrete meditare l’istituzione del santissimo sacramento, proprio in quella sera in cui gli stavano preparando i più atroci tormenti…c’è tanta materia da meditare… (Ep.III,63-64)
Dagli scritti di Padre Pio:
Non ti sconfortare se non ti riesce a fare il tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla curandoti se in questo esperimenti conforto o noia e fastidio. Il tuo fine in questo sia sempre retto. Gemi pure e sempre come povero dinanzi al Signore ed egli non farà cadere nel vuoto i tuoi gemiti. (Ep.IV,394)
Dagli scritti di Padre Pio:
Non ti meravigliare “affatto” delle tue debolezze, ma riconoscendoti per quello che tu sei, senza sconfortarti piegati subito col cuore dinanzi a Dio, confessa candidamente la tua infedeltà ed incostanza a lui, proponi e chiedi a lui aiuto a che ti mantenga sempre le mani addosso affinchè tu non abbia da deviare dalla via della rettitudine. Di poi ti rivolgerai col cuore a Dio, e dinanzi a lui camminerai con vigilanza. (Ep.IV,394)
Tratto dall’ Epistolario III, IV, II edizione anno 1977, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
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