– Il cristiano doppia immagine di Dio -

Dagli scritti di Padre Pio:

Gesù è di tutti, ma lo è a più ragione per i peccatori. Egli stesso ce lo dice: Non sono venuto per i giusti ma per i peccatori(Mt 9,13;Mc 2,17); non sono i sani che abbisognano del medico, ma gl’infermi(Mc 2,17;Lc 5,31); il Figliuol dell’uomo è venuto per salvare ciò che era perduto(Mt 18,11; Lc 24,32); in cielo si farà più festa per la conversione di un peccatore, che per la perseveranza di novantanove giusti( Lc 15,4). ( Ep.IV,626)

Dagli scritti di Padre Pio:

Mia guida, nel presentarvi qui il modello del vero cristiano, sarà il mio tanto diletto apostolo san Paolo; i suoi detti, pieni tutti di celeste rugiada, fanno uscire l’anima fuori di se stessa. Non posso leggere le sue epistole senza sentire come una fragranza che si spande per tutta l’anima, fragranza che si fa sentire persino nella più alta punta dello spirito. ( Ep.II,228)

Dagli scritti di Padre Pio:

Il cristiano dimentico della propria vocazione, il cristiano solo di nome, il cristiano insomma mondano giudica le cose ben diversamente: tutto all’opposto di quello che suole giudicarle il cristiano degno di tal nome, che vive secondo lo spirito di Gesù Cristo. Quegli le giudica a seconda che le tornano utile alla sua vanità, alle sue passioni; questi invece le giudica in relazione sempre degli eterni beni.(Ep.II,229/230)

Dagli scritti di Padre Pio:

La vita tracciata dall’apostolo al cristiano è di spogliarsi dei vizi dell’uomo vecchio, ossia dell’uomo terreno, e di vestirsi delle virtù insegnate da Gesù Cristo … Lo stesso santo apostolo esperimentò assai duramente in sé stesso la ribellione dei sensi e delle passioni per cui egli emise questo lamento: “ Io stesso colla mente servo di Dio e colla carne servo alla legge del peccato “(Rom.7,25)… Come avesse voluto dire: io stesso sono con la mente servo alla legge di Dio, ma con la carne sono soggetto alla legge del peccato … Noi dunque cristiani siamo doppiamente immagine di Dio, per natura cioè, in quanto siamo dotati d’intelletto, di memoria e di volontà; e per grazia, in quanto che santificati nel battesimo, lascia impressa nell’anima nostra la bellissima immagine di Dio. Sì … la grazia santificante imprime talmente l’immagine di Dio in noi, che diventiamo quasi anche noi un Dio per partecipazione. ( Ep.II,231/233)

Tratto dall’ Epistolario II, IV, II edizione anno 1975, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni



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