Dagli scritti di Padre Pio:
Buio e spine sempre … qualche raggio di luce, qualche stilla di conforto …e poi … più fitte tenebre, spine ancora più amare. Una burrasca continua mi travolge, e se vi è qualche sosta passeggera e momentanea, che in sostanza non si prolunga quasi mai quando può impiegarsi nella recita di una Ave Maria, mi volgo intorno temendo e tremando con una domanda: che cosa mi avverrà di nuovo? Gesù così vuole e così sia; ma il fiat, non ostante la prontezza e la sottomissione della parte superiore della volontà, che è sempre unita alla volontà di Dio, mi riesce assai difficile a profferirlo ed occorre farmi dei grandi sforzi per non vacillare. (Ep.I, p.627)
Dagli scritti di Padre Pio:
Mi è apparso nostro Signore, il quale così mi ha parlato: ” Figliuol mio, non lasciare di scrivere quello che odi oggi dalla mia bocca, perché tu non l’abbia a dimenticare. Io sono fedele, nessuna creatura si perderà senza saperlo. Molto è diversa la luce dalle tenebre. L’ anima a cui io soglio parlare l’attiro sempre a me; invece le arti del demonio tendono ad allontanarla da me. Io non ispiro mai all’ anima timori che l’ allontanano da me; il demonio non mette mai nell’anima paure che la muovano a ravvicinarsi a me. I timori che l’ anima sente in certi momenti della vita sull’eterna sua salute, se hanno me per autore si riconoscono dalla pace e serenità, che lasciano nell’anima … (Ep.I, p.382)
Dagli scritti di Padre Pio:
Ogni minimo difetto che commetto, per l’anima è una spada di dolore che le trapassa il cuore … la vita mi sta divenendo un crudele martirio, e solo provo conforto nel rassegnarmi a vivere per amor di Gesù … l’anima in questo stato geme, perché le ore scorrono troppo lente per lei … ed è proprio in questi momenti che l’anima è portata a gridare: ” Oh vita che per me non sei più vita, ma tormento! Oh morte non so chi può temerti, mentre per te ci si apre la vita! … il pensiero della morte non mi atterrisce punto, eppure nel considerare che i più gran santi all’approssimarsi di questa tremarono, mi sento agghiacciare il sangue nelle vene, perché penso che non sia questo il colmo del mio acciecamento, giustamente permesso da Dio in pena delle mie innumerevoli infedeltà. Riconosco chiaramente di aver fatto nulla per la gloria di Dio, niente per la salute delle anime. (Ep.I. p.384)
Dagli scritti di Padre Pio:
Ero all’altare per la celebrazione della santa Messa, quando mi è avvenuto ciò che sto per dire. Premetto che questa mattina sono asceso all’ara santa, non so come. Dolori fisici e pene interne facevano a gara a chi potesse martorizzare tutto il mio povero essere … Mi sentivo morire. Una tristezza mortale mi pervadeva tutto e tutto credevo che fosse finito per me: la vita del tempo e la vita eterna … erasi giunto al colmo … nell’atto di consumare le sare Specie dell’Ostia Santa, una luce subitanea mi pervade tutto l’interno e vedo chiaramente la celeste Madre col Figlio bambino in braccia, che insieme mi dicono: ” Quietati! Noi siamo con te, tu ci appartieni e noi siamo tuoi “. Ciò detto, non vidi più nulla. La calma, la serenità, i dolori tutti in un subito si dileguano. (Ep.IV, p. 917)
Tratto dall’Epistolario I, IV, II edizione anno 1973, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
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