- In attesa di aprire gli ochhi dello spirito allo Sposo divino -
Dagli scritti di Padre Pio:
Quanto, o padre, è lontana la speranza della vittoria, guardata dalla terra di esilio; come è vicina e sicura invece, guardata dalla casa di Dio sotto la protezione di questa Madre santissima!… Stiamo sempre all’erta e non ci deve sembrare mai troppo il combattere questo nemico instancabile, il quale è sempre là alla porta di ogni nostra azione. (Ep.I,576)
Dagli scritti di Padre Pio:
Ho sentito un’ebbrezza dolce assai, una quiete dello spirito e del corpo, pura come un cielo tersissimo che mi ha fatto esclamare dal fondo dell’anima: oh che bel giorno è questo; oh che vista magnifica è quello di chiudere gli occhi del corpo per aprire quelli dello spirito davanti allo sposo divino! Come si sta bene! (Ep.I,717)
Dagli scritti di Padre Pio:
La morte me la sento netta, piena di elasticità, il cuore libero e largo come il mare; i pensieri molesti, le cure pungenti, le noie della vita, tutto quel fascio di amarezze, di fastidi, di seccature, di disinganni, di pene, che affannano l’anima mia, quasi per incanto me le sentii sparire, non le ricordavo nemmeno. (Ep.I,717)
Dagli scritti di Padre Pio:
Mi sento come schiacciato sotto il peso del mio lungo esilio che ancora mi rimane. E’ vero che un passo ancora… e la croce sarà piantata sul Golgota, ma bisogna pur convenire che il passo da fare per piantarvi la croce richiede tempo ancora, e poi agonizzarvi lì con Gesù se ne passa del tempo. (Ep.I,717)
Dagli scritti di Padre Pio:
Viva Gesù, che così vuole, contro ogni mio demerito, farmi entrare a parte dei suoi dolori! Oh! Quanto è insopportabile, padre mio, il dolore sofferto lontano dalla croce; ma come addiviene soave e soffribile se si soffre non lontano dalla croce di Gesù! Tutto per l’anima riesce facile… tanta è la dolcezza che apporta a lei sì fatto modo di soffrire. (Ep.I,579)
Tratto dall’Epistolario I, II edizione anno 1973 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
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