Dagli scritti di Padre Pio:
Povere sventurate quelle anime che si gettano nel turbinìo delle preoccupazioni mondane; più esse amano il mondo, più le loro passioni si moltiplicano, più i loro desideri si accendono, più si trovano incapaci ai loro progetti, ed ecco le inquietudini, le impazienze, gli urti terribili, che spezzano i loro cuori, che non palpitano di carità e di santo amore. Preghiamo per queste anime disgraziate, miserabili, che Gesù le perdoni e le tragga con la sua infinita misericordia a sé. (Ep.III,1092)
Dagli scritti di Padre Pio:
Voi che avete ricevuto da Gesù molti doni e grazie, continuate ad accrescere sempre nella vita della virtù, e la vostra pietà e il vostro zelo richiamerà sul retto sentiero quelle (anime) che ne sono lontane e così loderete il Signore insieme al nostro comune padre S. Francesco, in tutte le opere del creato, ricavandone ricompensa copiosa in terra ed in cielo. (Ep.III,1092)
Dagli scritti di Padre Pio:
Il vostro vivere sia tutto celeste; a tanto siamo tenuti e come cristiani e come figli ancora del serafico padre san Francesco. Ad imitazione di questo serafico Padre siamo amanti, più di ogni altro, di Gesù appassionato, meditiamone spesso i dolori dell’Uomo-Dio e non tarderà che anche in noi non si accenderà il gran desiderio di sempre più patire per amore di Gesù.
Dagli scritti di Padre Pio:
Ben comprese il nostro serafico Padre che senza l’amore alla croce non si può fare molto profitto nelle vie della perfezione cristiana e perciò di continuo ne portava scolpita nell’anima la passione e morte, nonché tutta la vita mortale del Figliolo di Dio fatto uomo. Frutto di sì assidua meditazione fu il generarsi nel di lui cuore l’amore ai patimenti da non conoscere limite, che spesso rapito in estasi d’amore esclamava: “ E’ tanto il bene che io mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. (Ep.III,67)
Dagli scritti di Padre Pio:
Tenete sempre in alto il vostro spirito; il vostro cuore sia sempre rivolto là nella patria celeste e non ne ritraete di là il vostro sguardo se non per guardare dove mettere il piede affin di non farlo andare in fallo, e per guardare ancora la strade da percorrere per andare a Gesù. (Ep.III 66)
Tratto dall’ Epistolario III, II edizione anno 1977 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
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