Dagli scritti di Padre Pio:
Amatevi tale per amore di quello che tale vi vuole, e così voi amerete la vostra abbiezione. Figliuole, l’abiezione in latino si chiama umiltà, e l’umiltà abbiezione; sicché quando la santissima Vergine dice nel magnificat: “Perché ha riguardato l’umiltà della sua serva (Lc 1,49)”, ella vuol dire perché ha riguardato la mia abbiezione e viltà. Nondimeno vi è qualche differenza fra la virtù dell’umiltà e dell’abbiezione, perché l’umiltà è la ricognizione della propria abbiezione; ora il grado sublime dell’umiltà è il non solamente riconoscere la propria abbiezione, ma amarla. (Napoli, 1 ottobre 1917, Ep.III,p.566)
Dagli scritti di Padre Pio:
Fra i mali che sopportiamo, vi sono degli abbietti e degli onorevoli; molti s’accomodano a questi, pochi a quelli. Per esempio, sia un cappuccino tutto lacero ed indirizzito dal freddo, ciascuno onora il suo abito lacero ed ha compassione del suo freddo; sia un povero artigiano, un povero scolaretto, una povera vedova parimenti stracciata e bisognosa: ciascuno se ne burla e la loro povertà è abbietta. Un religioso tollera pazientemente una correzione dal suo superiore, ognuno chiamerà, questa, mortificazione ed obbedienza; un gentiluomo ne sopporterà un’altra per amore del suo Dio e sarà chiamata codardia: eccovi una verità abbietta, una sofferenza disprezzata. (Napoli, 1 ottobre 1917, Ep.III,p.567)
Dagli scritti di Padre Pio:
Unite il vostro cuore al cuore di Gesù e siate semplice di cuore come egli vuole … procurate di avere una mente sempre pura nei suoi pensieri, sempre retta nelle sue idee, sempre santa nelle sue intenzioni … specchiamoci … in Gesù che mena vita nascosta. Tutta la sua infinita maestà è nascosta fra le ombre ed il silenzio di quella modesta botteguccia di Nazaret. Quindi sforziamoci anche noi di menare una vita tutta interna, nascosta in Dio. (Pietrelcina, 14 luglio 1914, Ep.II,p.127s)
Dagli scritti di Padre Pio:
Io vi supplico, mie care figliuole, per l’amore di Dio, non temete Dio, perché non vuole farvi male alcuno; amatelo assai, perché vi vuol fare gran bene. (Napoli, 1 ottobre 1917, Ep.III, p.569). Coraggio, dunque, ed avanti. Iddio è con voi e l’inferno, il mondo e la carne dovranno a lor confusione piegare un giorno le armi e confessare ancora una volta di nulla potere contro l’anima che possiede ed è posseduta da Dio. ( Pietrelcina, 25 aprile 1914, Ep. II, p. 77)
Tratto dall’Epistolario II, III, II edizione anno 1975, 1977, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
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