Dagli scritti di Padre Pio:
Notte la più orrenda, che non ne sorgerà mai una eguale! … che contrasto, o Gesù, con la bella notte del tuo Natale, quando gli angeli tripudianti annunziarono la pace, cantando gloria. Ed ora parmi che mesti ti fanno corona, tenendosi a rispettosa distanza, come rispettando la suprema angoscia del tuo spirito … Egli priva l’umanità sacrosanta della forza che le conferiva la divinità, sottoponendola a tristezza indefinibile, a debolezza estrema, a mestizia ed abbandoni, a mortale angoscia. Lo spirito suo nuota in esse come in mare sconfinato, che par che ogni istante è per sommergersi. (Appendice V, Agonia di Gesù nell’Orto, Ep. IV, p. 894)
Dagli scritti di Padre Pio:
Vede egli per prima Giuda, discepolo suo, tanto da lui amato, che lo vende per sole poche monete, che è per appressarsi all’Orto per tradirlo e consegnarlo in mano dei nemici. Lui! … l’amico, il discepolo che poco innanzi aveva satollato delle sue carni … prostrato dinanzi a lui gli aveva lavati i piedi e stretti al suo cuore, li aveva con fraterna tenerezza baciati, come se a forza di amore volesse distoglierlo dall’empio e sacrilego proposito o almeno che, commesso l’insano delitto, rientrato in sé, rammentandosi delle tante prove d’amore, si fosse pentito e salvato. Ma no, egli si perde e Gesù piange la sua volontaria perdita. (Appendice V, Agonia di Gesù nell’Orto Ep.IV p.894)
Dagli scritti di Padre Pio:
Si vede legato, trascinato dai suoi nemici per le vie di Gerusalemme, per quelle stesse vie ove pochi giorni innanzi era passato trionfalmente acclamato quale Messia … Si vede dinanzi ai Pontefici percosso, dichiarato da essi reo di morte. Lui, l’autore della vita, si vede condotto da un tribunale all’altro in presenza di giudici che lo condannano. Vede il popolo suo, da lui tanto amato e beneficato, che l’insulta, lo maltratta e con urli infernali, con fischi e schiamazzi ne chiede la morte e la morte di croce. Ne ascolta le ingiuste accuse. (Appendice V, Agonia di Gesù nell’Orto Ep.IV p.895)
Dagli scritti di Padre Pio:
Vede l’abbandono del Padre, la desolazione della Madre appiè della croce. In ultimo la morte ignominiosa, fra due ladri: uno che lo riconosce e lo confessa quale Dio e si salva; l’altro che lo bestemmia e l’insulta e muore disperato … o Gesù, che sii sempre e da tutti benedetto e ringraziato per tanti tuoi abbassamenti ed umiliazioni con cui ci hai ridonato Dio ed a lui ci hai unito in un amplesso di santo amore. (Appendice V, Agonia di Gesù nell’Orto Ep.IV p.895, p.897)
Tratto dall’Epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
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