Dagli scritti di Padre Pio:
Sento in cuor mio un grande desiderio di dirvi tante cose, tutte di Gesù; ma non mi so esprimere, e la vista non mi accompagna… Iddio solo sa quante dolcezze provai, massime dopo la messa, tanto che le sento ancora in me. La testa ed il cuore mi bruciavano; ma era un fuoco che mi faceva bene. La bocca sentiva tutta la dolcezza di quelle carni immacolate del Figlio di Dio. Oh! Se, in questo momento che sento quasi ancora tutto mi riuscisse di seppellire sempre nel mio cuore queste consolazioni, certo sarei in un paradiso! (Padre Pio a padre Agostino, Pietrelcina, 21 marzo 1912, Ep. I, p. 265)
Dagli scritti di Padre Pio:
Quanto mi rende allegro Gesù! Quanto è soave il suo spirito! ma io mi confondo e non riesco a fare altro se non che piangere e ripetere: Gesù, cibo mio!… Ciò che più mi affligge si è che tanto amore di Gesù viene da me ripagato con tanta ingratitudine… Egli mi vuole sempre bene e mi stringe sempre più a sé. Ha dimenticato i miei peccati, e si direbbe che si ricorda solo della sua misericordia… Ogni mattina, viene in me, e riversa nel mio povero cuore tutte le effusioni della sua bontà. Vorrei, se fosse un mio potere, lavare col mio sangue quei luoghi, dove ho commesso tanti peccati, dove ho scandalizzato tante anime. Ma viva sempre la misericordia di Gesù! (Padre Pio a padre Agostino, Pietrelcina, 21 marzo 1912, Ep. I, p. 266)
Dagli scritti di Padre Pio:
Quale eccesso d’amore nel Figlio per noi, ed in pari tempo quale eccesso di umiltà nel chiedere al Padre di permettergli a che rimanga con noi fino alla fine del mondo! Ma quale eccesso ancora d’amore del Padre per noi, che dopo averlo visto miserando giuoco di sì pessimi trattamenti, permette a questo suo dilettissimo Figliuolo che se ne rimanga ancora fra noi, per essere ogni giorno fatto segno a sempre nuove ingiurie!… O Padre santo, quante profanazioni, quanti sacrilegi deve il pietoso vostro cuore tollerare! (Padre Pio a Raffaelina Cerase, figlia spirituale, Ep. II, p. 343)
Dagli scritti di Padre Pio:
Padre, a me oggi per un sentimento egoistico non posso pregarvi di togliere Gesù da mezzo agli uomini; e come potrei vivere io, sì debole e fiacco, senza di questo cibo eucaristico? Come adempire quella petizione, fatta in nome nostro da questo vostro Figliuolo: “Sia fatta la volontà tua, come in cielo così in terra”, senza essere fortificato da queste carni immacolate? (Padre Pio a Raffaelina Cerase, figlia spirituale, Ep. II, p. 343)
Tratto dall’Epistolario I, II, II edizione anno 1973, 1975 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
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