– Avvento -
Dagli scritti di Padre Pio:
Da ben quaranta secoli egli è atteso; con sospiri gli antichi Padri ne avevano invocata la sua venuta; i sacri scrittori chiaramente avevano profetato ed il luogo e l’epoca della sua nascita, eppure tutto è silenzio e sembra che nessuno sia a cognizione di questo grande avvenimento. Solo un po’ più tardi egli è visitato da pastori intenti a vigilare il gregge nei prati. Sono avvertiti da spiriti celesti dello strepitoso avvenimento, invitati a recarsi alla sua grotta.
Dagli scritti di Padre Pio:
O sapienza e potenza di Dio, ci sentiamo di dover esclamare – estasiati col tuo Apostolo – quanto sono incomprensibili i tuoi giudizi ed investigabili le tue vie! Povertà, umiltà, abiezione, disprezzo circondano il Verbo fatto carne; ma noi dall’oscurità in cui questo Verbo fatto carne è avvolto comprendiamo una cosa, udiamo una voce, intravediamo una sublime verità: tutto questo l’hai fatto per amore, e non c’inviti all’amore, non ci parli che di amore, non ci dai che prove d’amore.
Dagli scritti di Padre Pio:
Oh! Prostriamoci innanzi al presepe, offriamogli tutto il nostro cuore e senza riserva, e promettiamogli di seguire gli insegnamenti che giungono a noi dalla grotta di Betlemme e che ci predicano esser tutto quaggiù vanità delle vanità, non altro che vanità.
Dagli scritti di Padre Pio:
Questo celeste Bambino tutta mansuetudine e dolcezza vuole infondere nei nostri cuori col suo esempio queste sublimi virtù, affinché nel mondo dilaniato e sconvolto sorga un’era di pace e di amore.
Dagli scritti di Padre Pio:
Ecco, anima mia, i due sposi che respinti da tutti, perché non v’è posto né compassione per essi, senza riguardo allo stato di quella tenera Vergine nazarena che è prossimo a dare alla luce il Figlio di Dio, che con la sua grazia attira nel suo seno un Dio, il cuore della creatura non si commuove, e li respinge.
(Ep.IV 865,869,867)
Tratto dall’ Epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.
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