Dagli scritti di Padre Pio:
Mio Dio, quegli spiriti maligni, padre mio, fanno tutti gli sforzi per perdermi; vogliono vincermi per forza; sembra che approfittino proprio della mia debolezza fisica per maggiormente sfogare contro di me il loro livore ed in tale stato veder se sia loro possibile strapparmi dal petto quella fede e quella fortezza che mi viene dal padre dei lumi… Quanta è dura, padre mio, la prova che ci mette all’estremo rischio di offendere il Salvatore e Redentore nostro! Sì, qui si gioca il tutto per tutto. (Ep. I, Pietrelcina, 30 ottobre 1914, p.497)
Dagli scritti di Padre Pio:
Una infinità di timori mi assale in ogni istante. Tentazioni intorno alla fede e che vuole spingermi a tutto negare. Padre mio, quanto è difficile il credere! Il Signore mi aiuti a non gittare l’ombra del sospetto su ciò che a lui è piaciuto svelarci. Chiedo la morte in sollievo delle mie afflizioni. Me l’accordi presto il Signore Iddio, ché non ne posso proprio più. (Ep.I, Foggia, 8 marzo 1916, p.758)
Dagli scritti di Padre Pio:
Ci sono certi momenti che vengo assalito da violente tentazioni contro la fede. La volontà sono certo che non ci si posa; ma la fantasia è sì accesa e presenta a sì chiari colori la tentazione, che nella mente si aggira, che presenta il peccato come una cosa non solo indifferente, ma dilettevole. Di qui nascono ancora tutti quei pensieri di sconforto, di diffidenza, di disperazione e persino, non inorridite, padre, per carità, pensieri di bestemmie. Io mi spavento di fronte a tanta lotta, tremo e mi violento sempre e sono certo che, per grazia di Dio, non ci cado. (Ep. I, S.Giovanni Rotondo, 16 luglio 1917, p. 910)
Dagli scritti di Padre Pio:
Ancora una volta poi l’anima mia in questi giorni è discesa all’inferno. Ancora una volta il Signore mi ha esposto al furore di satana. I di lui assalti sono violenti ed assidui. Si tratta che questo apostata infame vuole strapparmi dal cuore ciò che in esso vi è di più sacro: la fede. Mi assale di giorno in tutte le ore. Mi amareggia il sonno nelle ore della notte. Fino a questo punto che scrivo ho la piena coscienza di non avergliela data mai vinta. Ma nell’avvenire?! … Sento forte la volontà, che è attaccata al suo Dio; ma debbo confessare che le forze fisiche e morali, per la lotta che sostiene, si vanno sempre più debilitando. (Ep.I, S.Giovanni Rotondo, 26 novembre 1917, p.968)
Tratto dall’Epistolario I, II edizione anno 1973 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
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