Sangue sulle strade

Dal momento in cui ho conosciuto Padre Pio frequentavo San Giovanni Rotondo, perché volevo stare vicino al Padre. Non ero stato a Pietrelcina. Conoscevo bene tutti i familiari del Padre, a cominciare dal fratello Michele, alla nipote Pia. Sapevo il nome dei luoghi di Pietrelcina cari al Padre e di tutte le notizie che i biografi ci davano sulla sua infanzia, su papà Grazio e Mamma Giuseppa. Sapevo l’evento delle stimmate dette invisibili, di Don Salvatore e della profezia di Fra Pio sulla futura presenza dei frati a Pietrelcina. Sapevo i fatti più importanti di Piana Romana, del pozzo scavato dal papà, dell’Olmo e della capannuccia. Sapevo delle frequenti lotte col demonio nella casa del fratello Michele e dell’apparizione del Sacro Cuore nella chiesa di Sant’Anna quando ricevette la Prima Comunione. Più tardi ho preso a frequentare Pietrelcina e a conoscere da vicino quella brava gente, timorata di Dio e devota di Padre Pio. Ho raccolto notizie e compitalo qualche testo – guida per i pellegrini. Nel primo pellegrinaggio riuscii a portare diecimila fedeli. Invitai a presiedere la solenne concelebrazione il Cardinale Samorè. Il rito si svolse nello stadio, l’unico luogo capace di contenere quella folla. Il vescovo di Benevento, Calabria, fu felicissimo; ugualmente i frati e gli abitanti di Pietrelcina. Ora il calendario fisso dei viaggi a Pietrelcina è di tre volte l’anno: la nascita, la stigmatizzazione e la prima Messa del Padre oltre a solenni ricorrenze e celebrazioni promosse dai Cappuccini. Pensando alle visite dei pontefici a San Giovanni Rotondo, immagino che prima o poi questa gioia toccherà anche al paese che ha dato i natali al grande Santo delle stimmate. A Pietrelcina ho dedicato il primo dei cinque volumi della collana “Voce dell’anima”. Ha per titolo: “Pietrelcina, tu non sei più piccola”. Dall’eternità Dio ha puntato il dito della speranza su questa terra, come lo aveva puntato tanti secoli fa sulla terra umbra. Assisi e Pietrelcina vivono la luce epifanica d’un gemellaggio, che durerà fino alla fine del mondo. La Chiesa esulta quando pronuncia questi due nomi. Si può abbandonare alla letizia celeste quando invoca Francesco e Pio. Padre e Figlio hanno sposato la radicalità evangelica della povertà, la via maestra dell’umiltà, la regina inconfondibile di tutte le virtù: la carità. Quel giorno del quindici di agosto, festa dell’Assunta, lo volli trascorrere accanto a Padre Pio. Ho potuto godermi tante ore di seguito la presenza del Padre. Il Padre Guardiano, Padre Carmelo da San Giovanni in Galdo, quando mi ha visto arrivare, è rimasto sorpreso ed ha esclamato: –  Oggi scorre sangue sulle strade e tu sei arrivato fin qui! – Ho risposto che ci tenevo molto a trascorrere la festa della Madonna vicino al Padre. Mi sono voltato a guardare il Padre: aveva un sorriso di gioia e di compiacenza. Sotto lo sguardo della Madonna e di Padre Pio, non scorre sangue.

Dammi il fazzoletto

Ritenevo una grazia singolare il poter stare vicino alla persona del Padre. Ero immensamente felice di prestargli all’occorrenza qualche umile e filiale aiuto. I momenti in cui mi toccava questo gradito compito era o la mattina sul matroneo o nel pomeriggio sulla veranda. Il Padre era abitualmente raccolto in preghiera con la corona del rosario, che scorreva continuamente fra le sue dita. Non mi permettevo di aprire conversazioni, se non per necessità di qualche consiglio o per il bisogno di confessarmi. In tal caso, rimanendo sempre con la corona fra le mani, egli chinava amorevolmente il capo verso il penitente e ascoltava. Il giorno a cui si riferisce questo episodio Padre Pio stava seduto, sul lato sinistro del matronea. La sua sedia veniva collocata molto vicino al parapetto in modo che, alzando gli occhi, poteva vedere agevolmente sia il tabernacolo al centro dell’altare e sia più su l’immagine della Madonna delle Grazie, che allatta Gesù Bambino. Attualmente l’immagine di Padre Pio inserita nel mosaico, è posta sul lato destro, con le braccia aperte e il viso rivolto alla Madonna. Dalle sue biografie e dall’esperienza di fatto io sapevo, che durante la preghiera, Padre Pio si effondeva in abbondanti lacrime. Chiaro dono di Dio. Raccontavano i confratelli più anziani, che da novizio e da studente, le lacrime scorrevano fino al pavimento, tanto che i suoi compagni ci scherzavano sopra con delle battute affettuose. Il Padre pregò il Signore che gli togliesse questo dono, senza privarlo di quella tenerissima dolcezza, che gli inondava l’anima e gli struggeva il cuore. Proprio come quando a Pietrelcina supplicò Dio e ottenne che non si vedessero le ferite delle stimmate, ma potesse continuare a sentire tutto il dolore, perché, diceva: “Quello lo voglio e lo bramo”. Quel giorno stando in piedi a poca distanza dal Padre avevo notato che il suo grande fazzoletto, quello che nella generazione passata usavano i contadini, era ormai zuppo di lacrime. Da tempo aspettavo l’occasione di avere una tale reliquia. Non ne avrei approfittato per tenerlo io – anche se questo mi avrebbe fatto immensamente contento -, ma per dividerlo in tanti pezzetti e darli ai malati, che mi conoscevano e me lo chiedevano. Ho pensato di offrirgli il mio, asciutto, e farmi dare il suo, bagnato. L’impresa non era facile. Il Padre, intuendo che io cercavo quell’oggetto come una reliquia, mi avrebbe fatto una bella sgridata e i frati mi avrebbero allontanato da lui. Ma era un’occasione davvero opportuna e io non volevo rinunciarci. Lo sguardo mi andò sull’immagine della Madonna. Questo mi suggerì la soluzione del caso. In silenzio rivolsi a Lei questa preghiera:             – Madonna mia, di’ tu al Padre di accontentarmi senza una sgridata -. Mi avvicino e con affetto gli propongo lo scambio: – Padre, dammi il tuo fazzoletto bagnato, ti do il mio che è asciutto -. Mi ha guardato in atto di rimprovero, ma in quell’istante si volta verso la Madonna, come se da lì una voce lo richiamasse. Il tempo di qualche secondo, poi si volta verso di me e accetta lo scambio, dicendo affabilmente: – Va bene. Prendi il mio e dammi il tuo -. Due favori in uno. Ho ringraziato la Madonna ed anche il Padre. Un piccolo gesto, un piccolo fiore. Ma anche un piccolo fiore può spandere un grande profumo.


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