Dagli scritti di Padre Pio:
Esasperato … cado in ginocchio dinanzi ad un’immagine del sacratissimo Cuore di Gesù, struggendomi tutto in lagrime ed in lamenti col dolce Signore, perché aveva permesso a quei “cosacci”… d’ingannarmi. Ma Gesù mi è apparso di nuovo: “Non temere, io sono quello stesso che ti è apparso poco innanzi … Come mai tu hai potuto sospettare della verità? Quando imparerai a distinguere la voce del tuo padre e del tuo sposo?”.Queste poche parole sono state sufficienti a dissipare in un subito ogni timore; l’anima gode una pace indescrivibile.(Ep.I,Pietrelcina,28 luglio 1913,p.394)
Dagli scritti di Padre Pio:
Nostro Signore per addimostrarci quanto la vanagloria sia contraria alla perfezione, ce lo dimostra con quella riprensione che fece agli apostoli, quando li vide pieni di compiacenza e di vanagloria, allorché i demoni si mostravano obbedienti ad ogni loro comando: “Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi, ma piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”(Lc.10,20)… questo vizio intanto più è da temersi in quanto non ha virtù contraria; l’ira si atterra colla mansuetudine, l’invidia colla carità, la superbia coll’umiltà e via, via dicendo; la sola vanagloria invece non ha virtù contraria per essere combattuta. Essa s’insinua negli atti più santi; e perfino nella stessa umiltà se non si è accorti innalza superba la sua tenda. (Ep.I,Pietrelcina, 2 agosto 1913, p.397)
Dagli scritti di Padre Pio:
Aveva ben ragione san Girolamo (Cf. Ep.22 ad Eustochium: PL22,394-425) di paragonare la vanagloria all’ombra. Difatti l’ombra segue dovunque il corpo, ne misura persino i passi. Fugge questo, fugge anche lei; cammina a passo lento, anche lei a lui si uniforma; siede ed anche allora lei prende la stessa posizione. Lo stesso fa la vanagloria, segue dovunque la virtù. Invano cercherebbe il corpo fuggire la sua ombra, questa sempre e dovunque la segue e le va appresso. Parimenti accade a chi si è dato alla virtù, alla perfezione: più fugge la vanagloria e più si sente da lei investito. (Ep.I,Pietrelcina, 2 agosto 1913, p.398
Dagli scritti di Padre Pio:
Le virtù sono come chi tiene un tesoro, il quale se non è tenuto celato agli occhi degli invidiosi verrà rapito. Il demonio è sempre vigilante; è il peggiore di tutti gli invidiosi, cerca subito di rapire questo tesoro, quali sono le virtù, non appena gli è palese e questo lo fa col farci assalire da questo sì forte nemico, la vanagloria. (Ep.I, Pietrelcina, 2 agosto 1913, p.399)
Tratto dall’Epistolario I, II edizione anno 1973 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
Lascia un commento