Quasi al termine di questo mese, nel quale costantemente abbiamo orientato la preghiera verso i nostri cari defunti, vogliamo riflettere profondamente sul valore della nostra immortalità, sul valore della nostra anima, la nostra anima immortale. Possiamo paragonarla a quella scintilla di vita, a quell’alito divino che ha fatto sì che il primo uomo fosse e, come il primo, ognuno di noi. Una scintilla divina che è vita, che è vita vera, che è già vita eterna; una eternità meno considerata, una realtà sempre meno compresa. Chiediamo allo Spirito Santo di sapere cogliere queste verità divine, chiediamo allo Spirito Santo di saper comprendere l’immortalità, chiediamo allo Spirito Santo di saper considerare in modo opportuno la nostra anima, quindi la nostra esistenza con le caratteristiche dell’eternità. Abbiamo chiesto allo Spirito Santo di insegnarci le cose divine e l’anima è di Dio. L’invisibile spesso appartiene a Dio, un invisibile che la nostra esistenza rende visibile; siamo noi l’immagine del Dio invisibile e siamo noi la visualizzazione della nostra anima. E’ la nostra responsabilità: i figli di Dio immortali. Il nostro apparire sia allora manifestare realtà divine e nient’altro, altrimenti si cadrebbe in contraddizione. L’immagine di Dio svanirebbe e la realtà dell’anima ne avrebbe discapito. Leggi tutto »
Ogni volta che abbiamo cercato una luce, un conforto, una risposta. Come può un morto essere segno di vita? Come può una condanna essere segno di amore ? Eppure Gesù crocifisso è tutto questo; è il segno supremo dell’amore di Dio che si è donato per noi, per la nostra salvezza. E’ la sorgente della luce, è la risposta al dolore e alla morte. Sì, il crocifisso è la risposta al grido di dolore a Dio dall’umanità sofferente. “Ecco mio figlio”, ci dice Dio. Ad ogni dolore Dio ci risponde: ”Ecco mio figlio”, per farci capire come a quel dolore del figlio suo possiamo unire il nostro, dobbiamo unire il nostro, affinché abbia un senso, un significato, una finalità. Leggi tutto »
Dal cuore pieno d’amore di un uomo di Dio non può che scaturire una preghiera tenera e confidente. Tutta la forza del suo grido è nella certezza assoluta dell’amore di Dio verso ogni creatura, anche la più smarrita e la più ostinata.
” Voi l’avete detto, o dolce mio Signore, che “l’amore è forte al par della morte, e duro al par dell’inferno”, perciò guardate con occhio di ineffabile dolcezza questi morti fratelli, incatenateli a voi con una forte stretta di amore “.
(Pietrelcina 17/10/1915 – Ep.I, p.677)
Abbraccia
Potenza dell’amore,
sei tu che dai la vita.
Il tuo potere è forte
assai più della morte.
Tu sei celeste dono.
Riportiamo una parte dell’omelia di Padre Guglielmo Alimonti durante la S. Messa del 21 settembre 2010 celebrata nella nostra Parrocchia. Per Padre Guglielmo l’ incontro con il cappuccino stigmatizzato orientò tutta la sua vita sacerdotale. Padre Pio divenne il suo direttore spirituale, affidandogli la missione di assistere i Gruppi di Preghiera. Da anni è il responsabile dei Gruppi di Preghiera dell’Italia centrale.
… Una mattina ero lì vicino a Padre Pio e volevo approfittare di quel momento (erano le tre del mattino) per confessarmi e allora lui mi ha detto: ” Figlio mio, ricordati che Dio è giusto e dà il premio pari ai meriti ”. Leggi tutto »
– Invocare sempre la misericordia di Gesù -
San Pio scriveva:
Viva sempre la misericordia di Gesù … e se a Gesù dispiace sommamente l’offesa che gli viene fatta da ogni fedele, molto più gli dispiace l’offesa fattagli da un sacerdote. Glielo dico a Gesù che non voglio fare più peccati … Considerando l’amore di Gesù da una parte e la mia ingratitudine dall’altra vorrei, padre mio, dire a Gesù che se io non gli posso corrispondere nell’amore lasci pure di amarmi: solo in questo modo sembrami esser meno colpevole. Ma se Gesù non mi ama, che ne sarà di me! Io non amare Gesù e Gesù non amare più me! Questa è una cosa troppo spaventevole per me e perciò mi fa pregare sempre Gesù, che prosegua pure ad amarmi e ci pensa lui a me, se non mi riesce di amarlo quanto merita. ( Ep.I,236) Leggi tutto »
– Immolarsi nel corpo e nell’anima –
Fratelli e sorelle, proprio in atteggiamento di preghiera, vogliamo prepararci a fare memoria della partenza per il Paradiso di San Pio, un evento che al cuore dell’uomo appare triste, doloroso, ma che alle anime, invece, fa fare l’esperienza della gioia più elevata, tanto è vero che San Pio lo riconosciamo nella festa della sua partenza in cielo e non più nel dolore di un’assenza, ma nella gioia di una presenza preziosa. Ma, come lui ci ha insegnato, non bisogna mai perdere di vista la sorgente, l’ideale, Dio, Dio amore, che ci si è manifestato in Gesù Cristo ed è rimasto in mezzo a noi nella presenza reale dell’Eucaristia. L’invito costante di San Pio non era altro che una parola: “Pregate”, e noi siamo qui, a seguire questo suo insegnamento. Preghiamo dinanzi a Gesù Eucaristia, in quell’atteggiamento di adorazione, sicuramente una delle preghiere principali, una delle preghiere più importanti: adorare Gesù Eucaristia, contemplare questo mistero d’amore. L’adorazione chiede tanta fede e noi siamo qui a dire: Signore, noi l’abbiamo questa fede, crediamo che in ciò che vediamo, questo piccolo pezzetto di pane è Gesù, il Dio con noi . L’Infinito si è fatto carne, il Figlio di Dio si è fatto pane e in questa modalità così semplice è in mezzo a noi. E’ un mistero grande che non finiremo mai di comprendere, ma per quel che riusciamo a comprendere nella fede, ci accorgiamo che scaturisce un grazie dal nostro cuore, la gratitudine per avere Dio con noi. Questa sera non vogliamo chiedere solo qualcosa di cui abbiamo bisogno, ma vogliamo stare con Gesù e ringraziarlo per averci dato un modello di santità come San Pio, che già in in vita, ma ancor di più dopo la partenza per il Paradiso, attira tante anime a sé, affinché si orientino verso Gesù. Questo fanno i santi: attirano tante persone per orientarle verso Gesù. Se perdessimo di vista quest’orientamento, non avremmo capito niente, i santi avrebbero fallito e la loro vita risulterebbe inutile. Anche questa sera Padre Pio, ancora una volta, ci ha attirato a sé e ci orienta verso Gesù e gli occhi siano fissi su Gesù. Leggi tutto »